lunedì 1 novembre 2010

L'ombra del vampiro (2000)


L'ombra del vampiro
Shadow of the Vampire, GB/Lussemburgo/USA, 2000, colore, 92' (1h 32')
Regia di E. Elias Merhige

Visto in DiVX in occasione di Halloween.

Il film racconta la realizzazione del classico dell'orrore Nosferatu il vampiro diretto da Friedrich Wilhelm Murnau nel 1922.
Murnau (John Malkovich), celebre regista tedesco, decide di girare una versione cinematografica del Dracula di Bram Stoker che, per motivi di diritti ribattezzerà Nosferatu. Murnau decide di affidare la parte del protagonista al misterioso Max Schreck (Willem Dafoe) che si rivelerà essere un vero vampiro. Per convincerlo a recitare, Murnau ha promesso a Schreck come "compenso" Greta Schröder (Catherine McCormack), l'attrice protagonista del film. Ben presto però Schreck comincia a banchettare con la troupe e a ricattare Murnau con pretese sempre maggiori. In preda al rimorso, Murnau confessa a Albin Grau (Udo Kier), il produttore, e Gustav von Wangenhein (Eddie Izzard), il primo attore, la verità. A tal punto resta una sola cosa da fare: uccidere Schreck esponendolo alla luce del sole e, contemporaneamente, filmare la morte del vampiro per l'ultima tragica scena del film.

«Come non diffidare di chi fa citare a un personaggio del 1921, come un grande del cinema insieme a Griffith, Eisenstein che esordì nella regia nel 1924?» chiede Morandini nel suo Dizionario dei film ed è difficile dargli torto. Comunque se escludiamo questa e qualche altra piccola pecca*, c'è da dire che il film ricrea decisamente bene l'epoca che vuole raccontare. I costumi, le scenografie e il materiale tecnico di scena sono particolarmente studiati per far rivivere l'ambiente in cui il vero Murnau ha girato il suo Nosferatu. E c'è da dire che gli attori sono perfetti nelle loro parti (Eddie Izzard nel ruolo dell'attore è straordinario). Se però le ricostruzioni sono buone, la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti: ad esempio il dialogo in cui Murnau rivela ai suoi collaboratori che Schreck è un vampiro è scandalosamente mal scritto.
Diciamo che le premesse per un buon film ci sono, ma probabilmente per colpa della pessima sceneggiatura, la pellicola risulta abbastanza deludente. Probabilmente un po' più di cura nella fase di scrittura avrebbe giovato.


* Per citarne alcune: l'evidentissimo errore di montaggio quando l'operatore Fritz Arno Wagner atterra con l'aereo; il nome Orlok che in una didascalia si trasforma in OrloCk; il fatto che vengano citate scuole di recitazione che all'epoca non esistevano ancora.