martedì 6 settembre 2011

Nuovo Cinema Paradiso (1988)


Nuovo Cinema Paradiso
Italia/Francia, 1988, colore, 173' (2h 53') (director's cut)
Regia di Giuseppe Tornatore

Visto ieri su Rai 3.

Salvatore Di Vita (Jacques Perrin), regista di successo, riceve una telefonata da Giancaldo, il paese natio lasciato trent'anni prima, nella quale la madre lo informa della morte di Alfredo (Philippe Noiret). Salvatore inizia così a ricordare la sua infanzia al paese e di quando da bambino (Salvatore Cascio) si intrufolava in cabina di proiezione per carpire i segreti del lavoro di Alfredo, il proiezionista del villaggio al Cinema Paradiso. Nonostante la madre (Antonella Attili) disapprovi la passione di Salvatore per il cinema (all'epoca le pellicole prendevano fuoco facilmente e il lavoro era delicato e pericoloso) ed anche Alfredo tenti di dissuadere il ragazzino dall'intraprendere il suo stesso lavoro, a Salvatore il cinema piace e continua a frequentarlo. Quando Alfredo, per superare gli esami elementari, chiederà a Salvatore di farlo copiare, questi aiuterà l'amico dietro la promessa di insegnargli il lavoro di proiezionista. Nel frattempo varia umanità affolla il cinema: l'analfabeta Ignazino (Leo Gullotta) che fa la maschera, padre Adelfio (Leopoldo Trieste) che visiona le pellicole in anteprima facendo togliere tutte le scene di bacio, quello che dalla galleria sputa sempre sugli spettatori della platea, quello che regolarmente si addormenta e quello che sa già il film a memoria, anticipandone le battute. Una sera la pellicola si brucia e l'intera cabina di proiezione prende fuoco. Salvatore, nonostante sia solo un bambino, trarrà in salvo Alfredo sottraendolo dalle fiamme. Nell'incidente Alfredo perde la vista e così Salvatore, unico in paese a saper far funzionare il proiettore, diventerà il nuovo proiezionista nel Nuovo Cinema Paradiso, ricostruito grazie alla generosità di Spaccafico (Enzo Cannavale), un napoletano che poco tempo prima aveva vinto un'enorme somma alla Sisal. Nonostante la sua cecità, Alfredo continua a frequentare la sala di proiezione anche quando Salvatore diventa un giovanotto (Marco Leonardi), facendogli compagnia e dandogli consigli di vita. Salvatore, nel frattempo dimostra enorme spirito di iniziativa, come quando esce il film Catene che Salvatore riesce a proiettare in due cinema diversi facendo portare l'unica pellicola concessa dal distributore da uno all'altro tra il primo e il secondo tempo. Ad un certo punto Salvatore conosce Elena (Agnese Nano) e se ne innamora. La storia tra i due, fortemente osteggiata dal padre di lei, prosegue ugualmente finché a Salvatore arriva la cartolina precetto. Come orfano di guerra (il padre è morto nella Campagna di Russia) Salvatore non dovrebbe partire militare ma, per un disguido burocratico, il ragazzo è costretto a fare più di un anno di naia. Nel frattempo il padre di Elena viene trasferito e Salvatore della ragazza non ne sa più niente. Quando Salvatore torna a Giancaldo trova un amareggiato Alfredo che gli consiglia di andarsene, di tornare a Roma e di non ritornare mai più in paese. Cosa che Salvatore farà finché non riceverà la notizia della morte dell'amico, quella stessa che ha aperto il film. Al paese Salvatore ritrova l'anziana madre (Pupella Maggio), Ignazino, Spaccafico e soprattutto il cinema chiuso da sei anni per mancanza di pubblico (dopo che, come si evincerà da una locandina, è stato trasformato anche in cinema porno). Salvatore e sua madre finalmente riusciranno a parlarsi come non sono mai riusciti a fare. Salvatore riuscirà a vedere anche Elena, ormai cresciuta (Brigitte Fossey), che nel frattempo è tornata al paese e si è sposata con uno degli amici di infanzia di Salvatore. Sarà Elena a rivelargli che è stato proprio Alfredo a consigliarla di non cercare più Salvatore perché destinato a fare grandi cose nella vita. Elena, nel lasciare Giancaldo, aveva lasciato comunque un biglietto a Salvatore, biglietto che però Salvatore non vide all'epoca ma che ritrova mettendo sottosopra la sala di proiezione del cinema ormai chiuso. Salvatore cerca di riavvicinarsi a Elena ma lei gli risponde che per i due non c'è un futuro ma solo un passato che non può tornare. Il vecchio cinema viene abbattuto sotto gli sguardi commossi di Spaccafico e dell'intera cittadina. Salvatore torna a Roma con una pellicola che Alfredo gli ha lasciato e, quando la fa proiettare, scopre che dentro ci sono tutti i baci che padre Adelfio gli aveva fatto tagliare.

Un meraviglioso film sul cinema. Di quando il cinema era un rito collettivo, un modo di riunire il paese davanti ad uno schermo che proietta illusioni. Un film sul tempo che passa, inclemente. Nuovo Cinema Paradiso è un romantico atto d'amore nei confronti del cinema di sempre. Un ricordo affettuoso di qualcosa che già allora (e oggi, a 23 anni di distanza, ancora di più) stava cedendo il passo alla televisione. Girato magistralmente e ancor meglio recitato (le scene con Philippe Noiret e Salvatore Cascio sono spettacolari), il film scorre liscio e non stufa mai neanche nella versione "director’s cut" che è di 18 minuti più lunga di quella presentata al Festival di Cannes (dove vinse, nel 1989, il Grand Prix Speciale della Giuria) e di ben 49 minuti più lunga della "Versione Internazionale". Il film si aggiudicò, più che meritatamente, l’Oscar come miglior film straniero nel 1990.