giovedì 20 giugno 2013

Tutto in una notte (1985)


Tutto in una notte
Into the Night, USA, 1985, colore, 115' (1h 55')
Regia di John Landis

Visto ieri su Rai Movie.

Ed (Jeff Goldblum) è un ingegnere aerospaziale che soffre di insonnia, è tradito dalla moglie Ellen (Stacey Pickren) e ha un lavoro di scarsa soddisfazione. Il suo collega Herb (Dan Aykroyd), più per celia che per altro, gli consiglia di sfruttare la sua insonnia per andare a Las Vegas di notte a spassarsela. Una notte, non riuscendo a dormire, Ed va all'aeroporto ma, appena arrivato nel parcheggio, si pente e fa per tornare a casa quando Diana (Michelle Pfeiffer), una bellissima donna inseguita da quattro iraniani (tra cui si può riconoscere lo stesso John Landis) che le hanno appena ucciso il compagno sotto gli occhi, gli chiede aiuto. I due riescono a sfuggire agli iraniani ma la donna si rifiuta categoricamente di chiamare la Polizia. Diana si fa accompagnare a casa del fratello Charlie (Bruce McGill), un fanatico di Elvis Presley che, invece di aiutarla, le rinfaccia di essere partita per l'Europa senza dire niente a nessuno e la caccia di casa. Intanto la macchina di Ed viene portata via dalla Polizia perché in divieto di sosta. Gli iraniani sono ancora sulle tracce di Diana così Ed e la ragazza sono costretti a rubare la macchina di Charlie.
Ed, stufo della situazione, chiede spiegazioni a Diana. Questi gli rivela che, di ritorno dall'Europa, ha portato con sé sei smeraldi che erano incastonati nello scettro di un re persiano. Diana li ha contrabbandati per conto di Hasi (Ali Madani), l'uomo ucciso all'aeroporto, e ora i quattro iraniani li rivogliono. Ed ecco perché Diana ha paura di andare alla Polizia.
Ed accompagna Diana a Hollywood dove la donna ha un'amica attrice, Christie (Kathryn Harrold), impegnata a girare un film. Diana infila gli smeraldi nella tasca segreta di un giubbotto, lo affida all'amica affinché lo custodisca e se ne va.
Dopo una serie di peripezie lungo tutta la notte, gli iraniani arrivano a Christie e la uccidono, ma non trovano le pietre. Ed e Diana vengono intercettati da un certo Melville (Roger Vadim), criminale francese che li rapisce con lo scopo di farsi consegnare gli smeraldi. Diana recupera le pietre e, con un trucco, riesce a liberarsi di Melville.
I due protagonisti riescono, infine, ad arrivare a Jack (Richard Farnsworth), anziano, ricchissimo e molto malato capo della zona, che, a causa della gelosa moglie Joan (Vera Miles), Diana non era riuscita a contattare prima. Jack rivela che dietro a tutta la faccenda c'è Shaheen (Irene Papas), affascinante straniera che ha bisogno di contanti per costruire un centro commerciale in città, e suggerisce di trattare direttamente con lei. Ed e Diana scambiano le pietre con Shaheen in cambio di 25.000 dollari. I due tentano di fuggire in Messico ma all'aeroporto trovano ad attenderli i quattro iraniani, Melville e la Polizia Federale. Ne segue una sparatoria che porta alla morte di tutti i cattivi e all'arresto di Ed e Diana. I due vengono portati in un albergo e informati che Jack ha chiarito la situazione e ha lasciato loro 75.000 dollari.
In albergo finalmente Ed riesce ad addormentarsi. Il mattino dopo Diana è sparita con tutti i soldi, tranne le poche mazzette che la sera prima aveva lasciato a Ed. Ed fa per tornare a casa quando Diana ricompare e invita l'uomo a prendere l'aereo con lei.

John Landis gira Tutto in una notte dopo i successi di Ridere per ridere, Animal House, The Blues Brothers e Una poltrona per due, per dirne alcuni. E, purtroppo, nel confronto con questi altri film, Tutto in una notte è destinato a perdere. Al di là dello sciocco titolo italiano (non succede tutto "in una notte" ma in due), il film tenta di essere un sapiente misto di avventura e comicità ma ci riesce molto parzialmente. La parte avventurosa inizia molto bene, con l'uccisione di Hasi e la fuga rocambolesca dei due protagonisti, ma alla lunga stufa, complici l'affastellarsi di personaggi dimenticabili di cui non è chiara l'utilità (come quello interpretato da David Bowie, ad esempio) e il fatto che devono esserci degli errori di montaggio (ad esempio, Ed e Diana parlano di Melville prima che questo si presenti ai due per la prima volta). La parte più prettamente comica, invece, risulta frammentata e affidata sostanzialmente a due persone: a Goldblum, con la sua perfetta faccia stranita, sia per la sopresa che per la lunga insonnia, e i suoi commenti caustici a quanto gli sta succedendo intorno, e a John Landis, che non parla mai ma interpreta un malvivente iraniano che è da Oscar per lo slapstick (ispirando, probabilmente, il personaggio di Zittino Bob interpretato dal regista Kevin Smith quasi dieci anni dopo prima in Clerks e poi in numerosi film che seguiranno). I comprimari che dovrebbero essere divertenti - i barboni che avvertono Goldblum che la sua auto verrà rimossa, piuttosto che l'uomo con il cane in ascensore - lo sono molto poco e, ripeto, fanno molto siparietto a sé stante e si amalgamano malamente con la storia. Dan Aykroyd è assolutamente sprecato e tutto sembra essere sotto tono.
Quello che fa sorridere in questo film è la mole impressionante di comparsate di registi, autori e sceneggiatori della Hollywood di quegli anni. Per l'elenco completo rimando alla pagina di Wikipedia. Il gioco, va detto, è divertente, ma resta sempre fine a sé stesso: non aggiunge niente al film e lo spettatore medio difficilmente si accorgerà della cosa. È una simpatica strizzatina d'occhio ai cinefili, ma niente di più.
In definitiva, un film molto minore di Landis, capace di ben altro, la cui visione mi sento di consigliare solo ai veri fan o ai cinefili muniti di guida per riconoscere i diversi camei disseminati nella pellicola.